Patofobia o ipocondria?
Perché l’ipocondria e la patofobia sono tra i disturbi psicologici in maggiore crescita negli ultimi decenni?
L’aumento fra la popolazione di questo genere di problematica, di seguito vedremo quali sono le differenze, è favorita proprio dal fatto che abbiamo a disposizione molte più conoscenze e strumenti diagnostici sempre più precisi, rispetto al passato, e quindi ciò ha accresciuto notevolmente l’illusione di poter controllare qualsiasi malattia.
Ma quali sono le differenze principali fra queste due problematiche? Ciò che contraddistingue maggiormente l’ipocondria dalla patofobia è che l’ipocondriaco va nel panico per qualsiasi alterazione del proprio organismo, anche la più piccola e insignificante, attribuendo a un piccolo dolore il sintomo certo di una grave patologia organica; il patofobico, invece, si fissa su una singola e specifica forma di pericolo per la sua salute e la combatte in modo ossessivo.
Il patofobico, nella stragrande maggioranza dei casi, teme le sindromi fulminanti, ma non è raro che si possa fissare anche su patologie a lenta progressione, come il tumore o le malattie degenerative.
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