Ho voluto intitolare questa pagina “Adolescenza, apprendimento e scuola“, perché nell’apprendimento intervengono anche le emozioni. Le emozioni e le situazioni vengono vissute in modo più intenso rispetto ad altre età. Questo spiega, perché soprattutto, durante questa fase della vita possono verificarsi delle crisi scolastiche. Inoltre deve far capire quanto è importante il ruolo della scuola, nell’affrontare e gestire i disagi giovanili. In breve, l’apprendimento, quindi, non è solo una questione che ha a che fare con le abilità cognitive, ma dipende anche da componenti emotive e motivazionali.
Essere adolescente oggi è molto più complicato rispetto al passato. Anche il ruolo che ha la scuola è molto più complesso rispetto a qualche decennio fa. La scuola non rappresenta più solo il luogo dominato dal sistema cognitivo e del sapere, quanto piuttosto l’ambito nel quale esprimere aspetti del proprio ruolo affettivo.
Lo sviluppo di nuove capacità cognitive consente all’adolescente di elaborare inediti e personali pensieri e di muoversi nel mondo, alla ricerca di prove e ambiti di sperimentazione del Sé nascente.
L’ambiente scolastico rappresenta il luogo privilegiato dove fare esperienza di sé, delle proprie capacità relazionali e cognitive. La scuola rappresenta ormai il luogo dove qualsiasi adolescente affronta i primi successi e insuccessi del proprio ruolo sociale.
Molto spesso i segnali di disagio degli adolescenti si manifestano a scuola, che funziona simultaneamente da contenitore e amplificatore delle difficoltà che i ragazzi incontrano sulla strada della crescita. Le aule scolastiche sono diventate lo scenario dell’informalità, luogo di socializzazione nel quale mettere in scena i propri disagi e i propri conflitti evolutivi. In breve, la scuola rappresenta il contesto dove il ragazzo o la ragazza esprimere il proprio disagio evolutivo anche attraverso il ritiro scolastico e sociale.
I ragazzi oggi fanno il loro ingresso in aula indossando principalmente i panni dell’adolescente piuttosto, che quelli dello studente e per questo non si sottomettono all’istituzione scolastica, ma la interpretano come un ambiente significativo in cui poter dare libera espressione al sé nascente.
L’apprendimento porta ad ampliare le proprie conoscenze e aumentare la comprensione. Imparare, apprendere, acquisire sapere e conoscenza significa crescere, diventare grandi, uscire dalla condizione di dipendenza infantile dagli adulti “che sanno tutto” e costruire una personale visione di sé e del mondo.
Nell’epoca della famiglia affettiva e di internet se è vero che la scuola ha perso il proprio significato simbolico e il ruolo del docente non è più valorizzato secondo i canoni precedenti, questo non significa che l’esperienza scolastica sia meno rilevante per le nuove generazioni rispetto al passato.
Oggi essere il titolare di una cattedra, a scuola come all’università, non dà più lo stesso prestigio di qualche decennio fa. Il prestigio, la stima e il rispetto dei propri studenti sono tutte cose, che l’insegnate deve guadagnarsi giorno dopo giorno.
L’insegnante se vuole essere un valido sostegno per i suoi allievi deve affinare le proprie capacità empatiche e relazionali. Solo in questo modo può guadagnarsi autorevolezza, ascolto, stima e fiducia da parte dei suoi alunni.
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