Bossing
Quando il mobbing è pianificato
Il bossing è una vera e propria strategia aziendale indirizzata ad annullare uno o più dipendenti, divenuti scomodi, e costringerli al licenziamento senza aver nessun problema di tipo sindacale.
Le vittime del bossing sono soggetti deboli, come i disabili, oppure donne; ma anche lavoratori con eccessiva personalità o troppo zelo, o con un’anzianità che è diventata troppo gravosa da un punto di vista stipendiale.
Il bossing può essere esercitato in vari modi: si può isolare la persona mettendolo in uffici vuoti, o in sedi distaccate e di poca importanza o in disuso, oppure, si sceglie di togliere il saluto al lavoratore, interrompendo qualsiasi tipo di comunicazione, anche, le informazioni necessarie al lavoro da svolgere.
L’azienda può agire criticando l’operato del lavoratore: tutto quello che viene svolto è disapprovato. Gli vengono ridotte le responsabilità lavorative, con l’assegnazione di compiti chiaramente inferiori alle possibilità del dipendente, gli si riduce il lavoro da eseguire o vengono imposti al soggetto obiettivi difficili da raggiungere.
Spesso non c’è neanche bisogno di avvalersi di questi mezzi per mettere alle corde il dipendente e costringerlo alle dimissioni, è sufficiente privare il lavoratore dei suoi privilegi come la macchina aziendale, il telefonino, la postazione di lavoro attrezzata e accogliente; altre volte anche una semplice e banale disattenzione, può essere pretesto per essere umiliato.
Rivolgersi a un esperto è molto importante per sapere cosa fare e come agire quando si è una vittima di bossing.
Per un supporto psicologico e per valutare e quantificare le problematiche psicologiche-cliniche che insorgono in seguito a fatti illeciti puoi chiamare al 3470716419, o cliccare su contatti ricevo a Roma e Ciampino.