Fame emotiva

Giu 30, 2015

Fame emotiva

Emotional eating

Che cos’è la fame emotiva (emotional eating) e come si fa a riconoscerla? Il cibo, per l’essere umano, ha una funzione non solo nutritiva ma anche emotiva e affettiva. Infatti esiste una relazione tra emozione e cibo, visto che l’attivazione emozionale determina dei cambiamenti nel comportamento alimentare.

Cosa c’è di meglio del mangiare quando abbiamo voglia tirarci un  po’ su di morale o vogliamo sfuggire a delle emozioni negative?

Gli eccessi alimentari, il più delle volte, avvengono come conseguenza di stati emotivo-affettivi negativi quali rabbia, disgusto, angoscia, solitudine, depressione, noia, senso di vuoto.

La ricerca del cibo rispecchierebbe allora la ricerca di espedienti che colmino il vuoto lasciato dal bisogno e che consentano di ridurre o attenuare l’ansia.

Quando succede questo siamo davanti a episodi di Emotional Eating, caratterizzati da perdita di controllo per cui non e più il corpo a scandire cosa, quando e quanto mangiare, ma le emozioni che si provano in un determinato momento.

Come facciamo a differenziare la fame fisiologica dalla fame emotiva (Emotional eating)?

La fame nervosa arriva improvvisamente e pretende una soddisfazione immediata. La fame fisiologica, invece, esordisce gradualmente, dandoci il tempo di pensare a cosa mangiare.

Le emozioni negative quasi sempre ci portano a eccedere nel mangiare alimenti molto calorici (grassi e dolci). La fame nervosa ha la funzione di farci stare meglio, di mettere a tacere momentaneamente i nostri bisogni emotivi, piuttosto che lo stomaco.

Quando si è in presenza di fame fisiologica, qualunque cibo può andare bene, e viene soddisfatta quando si è sazi, senza sentirci in colpa.

Mangiare tanto come risposta a emozioni negative, è un comportamento disfunzionale, perché non risolve il problema anzi ne aggiunge altri come il senso di colpa, la vergogna e la frustrazione, per aver mangiato eccessivamente tanto e non essere riusciti a smettere in tempo.

Per dimagrire, quindi, non basta solamente sottoporsi a diete restrittive. Le diete da sole non bastano a perdere chili o mantenere il peso forma. E’ necessario sviluppare una maggiore consapevolezza delle situazioni o delle sensazioni che ci spingono a mangiare, senza questa consapevolezza le diete non hanno nessun senso.

La  psicoterapia, in questi casi,  può aiutare le persone a dimagrire, facendo prendere una maggiore consapevolezza di quali emozioni e situazioni inducono a mangiare, ingrassare e sentirsi in colpa.

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