Ansia paura panico

Ott 13, 2015

Il tratto comune a tutti i soggetti che soffrono di ansia, panico, paura è il fatto che essi arrivano al punto di non riuscire più ad avere una vita autonoma e quindi a dipendere completamente o in parte dalle persone intorno a loro.

Ma perché succede questo? La persistenza di un problema è dovuta più alle tentate soluzioni operate per risolvere il problema stesso. Facciamo l’esempio di una persona che ha paura di sentirsi male in mezzo alla gente, di allontanarsi da casa, di rimanere solo in casa o è spaventato da tutte le somatizzazioni (tachicardia, respiro affannoso, senso di vertigine, sudorazione, confusione, senso di soffocamento. In questi casi si mettono in atto due basilari tentate soluzioni:

  • Quella di evitare di allontanarsi da sola o di rimanere da sola. Questo comportamento porta pian piano a evitare tutto;
  • La richiesta di aiuto. Essi richiedono costantemente massiccio supporto alle persone intorno, disposte a intervenire nel caso avessero un attacco d’ansia o di panico.

Queste tentate soluzioni invece che liberare dalla paura finiscono per alimentarla. I tentativi di superare il problema contribuiscono a definirlo e mantenerlo. (Keeney 1983).

Pertanto tra il soggetto e la paura, l’ansia e il panico si viene a costituire una sorta di circolo vizioso. Questo si mantiene proprio attraverso gli sforzi e la lotta che una persona e le persone che le sono vicino intraprendono contro il sintomo.

Questo sta a significare che le tentate soluzioni messe in atto per evitare la paura o l’attacco di panico portano al mantenimento del sintomo se non al suo peggioramento.

Ciò che determina la formazione e soprattutto la persistenza delle sintomatologie fobiche ansiose, non sono tanto le cause originarie, ma quello che si fa per autodifendersi nei confronti della paura.

In altre parole, chi lamenta un problema sta solo cercando di liberarsene ma nel modo sbagliato

Ma che cos’è che fa sì che le persone continuano a fare le stesse cose, anche se si accorgono che non funzionano? Questo è spiegato dal fatto che le tentate soluzioni sono apparse nelle loro prime applicazioni come decisamente utili e funzionali alle persone che le hanno messe in atto.

Quindi le persone ripetono tali tentate soluzioni, sulla base della loro precedente funzionalità e sulla base del fatto che al momento della crisi rappresentano il loro unico repertorio di risposta utile ad alleviare la paura, l’ansia e il panico.

Il trattamento

Il trattamento, quindi, consiste nella capacità del terapeuta di interrompere il circolo vizioso che mantiene il problema. In breve, se il comportamento che mantiene il problema viene neutralizzato o eliminato, il sintomo si scioglierà come neve al sole.

Questo a prescindere dalla sua natura, origine o durata del sintomo. Per fare questo, il terapeuta possiede tutta una serie di tecniche per portare una persona a cambiare, sfruttando tutte le sue risorse.

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