Disturbi alimentari
Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto, né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute (Ippocrate).
I disturbi alimentari, o meglio del comportamento alimentare (DCA), sono caratterizzati da un rapporto problematico con il cibo e con l’accettazione del proprio corpo. Ciò comporta un alterato consumo o assorbimento di cibo, che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale (American Psychiatric Association, 2013).
Il 2 giugno è la giornata mondiale del comportamento alimentare. In Italia si stima che siano circa 3 milioni le persone che soffrono di un disturbo alimentare. Dato in continua crescita anche per via della diffusione dei social.
Quando pensiamo ai disturbi alimentari siamo soliti pensare all’anoressia nervosa, alla bulimia e al disturbo dell’alimentazione incontrollata, in quest’ultima a differenza della bulimia ci sono grandi abbuffate e aumento di peso, senza metodi di compensazione.
In realtà i disturbi alimentari comprendono una costellazione molto variegata di comportamenti diffusi tra gli adulti, ma soprattutto nell’età evolutiva. Il tema è il corpo. Riuscire a mantenere una forma fisica perfetta anche a costo di farsi molto male e rischiare la vita.
I disordini alimentari caratteristici dell’infanzia:
sia appartenenti all’adolescenza e all’età adulta come:
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione costituiscono oggi una vera e propria epidemia sociale e sono da alcuni anni oggetto di attenzione crescente da parte del mondo scientifico, in virtù della loro diffusione tra le fasci più giovani della popolazione. Infatti, fanno la loro comparsa a partire dall’adolescenza e colpiscono maggiormente le donne, anche se attualmente si sta notando un aumento dei disturbi legati all’alimentazione anche tra i maschi.
La popolazione maggiormente coinvolta, come dicevo, è quella dei/delle giovani adolescenti. La forte correlazione tra l’insoddisfazione per le proprie forme corporee (tipica dei D.A.) e l’adolescenza, rende questa specifica fascia di popolazione altamente a rischio.
I comportamenti tipici di una persona che soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono: digiuno, diete drastiche, crisi bulimiche, vomito autoindotto, intensa attività fisica e l’utilizzo di lassativi e diuretici in quantità dannose e pericolose per l’individuo.
La bulimia e anoressia presentano molte analogie. Il nucleo centrale di entrambe le patologie è rappresentata da una paura morbosa di diventare grasse e di essere soprappeso. Il peso e la forma del corpo influenzano in modo eccessivo e inadeguato la valutazione della stima di sé.
Le persone affette da un disturbo alimentare possono continuare a mangiare anche quando sono sazie, o smettere di mangiare nonostante siano sottonutrite.
Il trattamento psicologico
La psicoterapia è la cura elettiva per i disturbi del comportamento alimentare. Perché la terapia possa avere successo è importante costruire un buon rapporto di fiducia con la persona, che manifesta questo tipo di disagio.
L’approccio strategico può essere di aiuto in chi manifesta un disordine alimentare, individuando e cercando di sostituire tutti quei comportamenti disfunzionali (tentate soluzione), che non solo mantengono il problema, ma nello stesso tempo lo peggiorano.
Gentile visitatrice visitatore, se desidera avere maggiori informazioni o chiedere un supporto terapeutico può chiamare al 3470716419 o cliccare su Contatti. Ricevo a Ciampino, via Alessandro Guidoni, Roma, zona Castro Pretorio.