Complesso di Elettra

Mar 26, 2016

Complesso di Elettra

Il complesso di Elettra è una fase normale dello sviluppo di una bambina. Questo complesso altro non è che l’equivalente femminile del complesso di Edipo.

Il complesso di Elettra è stato proposto dal grande analista Carl Gustav Jung , ex allievo di Freud. Questo complesso nasce con l’intento di colmare un vuoto nella teoria del suo maestro. Freud, infatti, si era occupato dello sviluppo psicosessuale del bambino, tralasciando quello delle bambine.

Il complesso di Elettra, come dicevo, non è altro che la versione al femminile del complesso di Edipo. Nel complesso di Edipo il bambino è attratto dalla madre e prova gelosia per il padre, nel complesso di Elettra è la bambina a provare attrazione verso la madre ed entrare in competizione con quest’ultima per accaparrarsi l’amore del padre.

Ma chi è Elettra? Nella mitologia greca, è la figlia del re di Micene Agamennone. Elettra insieme al fratello Oreste escogitano un piano per uccidere la loro madre Clitennestra e il suo amante Egisto. Questi ultimi colpevoli di aver fatto uccidere il loro padre.

Da questo mito nasce la formulazione di questo complesso, per spiegare una delle tappe fondamentali dello sviluppo psicosessuale delle bambine.

Jung colloca il complesso di Elettra tra i 3 e i 6 anni. In questa fascia di età, mentre il bambino attraversa il cosiddetto “complesso di castrazione” (ovvero teme di perdere il pene per desiderare la madre), le bambine soffrono di “invidia del pene”: vorrebbero, infatti, possederne uno anche loro. Questo è il motivo per cui se la prendono con la madre, non solo perché è percepita come una rivale, ma anche per averle private di un pene.

La differenza tra il complesso di Edipo e il complesso di Elettra, che Jung colloca tra i 3 e i 6 anni, sta nel ruolo giocato dal pene. I bambini rinunciano alla propria madre, per paura di essere castrati dal padre. Le bambine, invece, soffrono per non avere un pene e ne  vorrebbero possedere uno. Questo le porta a provare rancore verso la loro mamma, colpevole non solo di non averle dato un pene, ma anche per essere una rivale in amore, verso il padre. Da qui la famosa invidia del pene.

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