Percorso di affermazione di genere

Gen 31, 2024

Quando si parla di percorso di affermazione di genere si fa riferimento a tutta quella serie di cambiamenti, che permettono a una persona transgender di vivere in modo sempre più consone con l’identità di genere percepita.

I cambiamenti, che consentono di affermare il genere percepito sono vari e possono interessare vari ambiti:

  • sociale,
  • medico,
  • legale

Il percorso di affermazione di genere non è obbligatorio e l’iter non è lo stesso per tutte le persone. Le persone transgender hanno bisogni che cambiano da persona a persona.  Quindi, si cerca di adattare il percorso a seconda delle reali esigenze individuali.

Il percorso sociale

Alcune persone transgender possono intraprendere un percorso di affermazione di genere solo di tipo sociale, perché non tutte le persone sentono la necessità di sottoporsi a un trattamento medico.

Il percorso sociale consente a un transgender di interagire nello spazio sociale secondo l’identità esperita, per esempio scegliendosi un nome coerente con la propria identità, e assumendo comportamenti e abbigliamento in linea con il proprio sentire.

Percorso medico

Quando una persona transgender assume una terapia ormonale e/o decide di procedere con interventi chirurgici per avvicinare il corpo a come si sente, allora il percorso di affermazione di genere è anche di tipo medico. In questo caso, è raccomandato che la persona si rivolga a un centro con professionisti specializzati in salute transgender. Infotrans.it offre un elenco di strutture, presenti sul territorio nazionale, in grado di fornire questo tipo di servizi nella sezione “Mappa dei servizi“.

Il percorso medico permette a una persona transgender di modificare il proprio corpo e aspetto attraverso interventi ormonali e chirurgici al fine di migliorare il benessere psico-socio-somatico.

Il trattamento ormonale sostitutivo è finalizzato a ridurre i caratteri sessuali secondari del sesso di nascita, e indurre le caratteristiche sessuali per femminilizzare o mascolinizzare il corpo. Così facendo la persona può sentirsi maggiormente a suo agio, oltre a essere riconosciuta e inclusa socialmente rispetto alla propria identità.

Gli effetti della terapia ormonale sostitutiva sono variabili e soggettivi, per questo è importante che la persona sia seguita da un endrocrinologo specializzato per la prescrizione di dosaggi, al fine di rispettare la fisiologia e moderare i possibili effetti collaterali.

Una persona assegnata alla nascita come maschio (AMAB), che voglia fare un percorso verso la femminilizzazione, può sviluppare mediante la somministrazione di estrogeni e di antiandrogeni le seguenti caratteristiche:

  • redistribuzione del grasso corporeo,
  • rallentamento della crescita della peluria e della barba,
  • diminuzione delle erezioni spontanee,
  • aumento del seno,
  • riduzione del volume dei testicoli.

I cambiamenti somatici verso la mascolinizzazione possono essere ottenuti, invece, con la sola somministrazione di testosterone. Il testosterone, infatti, influisce sulla:

  • redistribuzione e diminuzione del grasso in senso androide,
  • crescita della peluria e della barba,
  • ispessimento delle corde vocali con conseguente abbassamento della voce, riduzione della mammella,
  • scomparsa del ciclo mestruale e aumento delle dimensioni del clitoride.

Viceversa se per alcune persone può bastare sviluppare le caratteristiche sessuali secondarie, per altre assume molta importanza procedere con gli interventi chirurgici.

Gli interventi chirurgici di affermazione di genere rivolti a una persona MtF possono essere i seguenti:

  • mastoplastica additiva;
  • chirurgia genitale: ricostruzione dei genitali esterni mediante vaginoplastica e vulvoplastica;
  • chirurgia di adeguamento vocale, riduzione della cartilagine tiroidea (tiroidoplastica), aumento dei glutei (impianti lipofilling), ricostruzione dei capelli e altre procedure estetiche.

Gli interventi chirurgici di affermazione di genere rivolti a una persona FtM possono essere i seguenti:

  • mastectomia con riposizionamento dell’areola mammaria, anche contestualmente all’istero-annessiectomia;
  • falloplastica con diverse tecniche (lembo addominale, lembo radiale, lembo antero-laterale di coscia, metoidioplastica), con eventuale ricostruzione dell’uretra in uno o più tempi successivi e associata a vaginectomia, scrotoplastica e impianti di protesi per l’erezione e/o testicolari in tempi successivi;
  • liposuzione, lipofilling, impianti pettorali, chirurgia vocale e altre procedure estetiche.

Prima di iniziare il percorso di affermazione di genere, la persona deve essere informata su tutte le procedure e le terapie disponibili. Nonché sui possibili rischi che queste comportano e sull’irreversibilità di alcune di esse. Così da poter esprimere un consenso informato scritto sul percorso da affrontare, concordato.

Per vari motivi, la prima figura professionale, che le persone transgender di solito incontrano è lo psicologo o uno psichiatra. Questo avviene, non perché le persone transgender hanno una malattia mentale, ma perché una persona potrebbe sentirsi confusa rispetto alla propria identità sessuale.

In generale, una persona transgender potrebbe avere bisogno di un supporto psicologico per affrontare situazioni delicate e anche per riflettere su quale percorso sia il migliore al fine di stare bene.

Inoltre, è importante che una persona che desideri fare una terapia ormonale e/o interventi chirurgici abbia delle conoscenze corrette e delle aspettative realistiche. In quest’ottica, la possibilità di accesso a colloqui psicologici consente di acquisire consapevolezza e maturare decisioni consapevoli rispetto a percorsi individualizzati, approfondendo limiti e benefici di ogni scelta.

Lo psicologo lavora sempre in stretto contatto con i colleghi medici (psichiatri, endocrinologi, ginecologi, chirurghi). Infatti, può succedere che alcune persone transgender possano soffrire di depressione, ansia, disturbi del comportamento alimentare o che siano a rischio di suicidio. In questi casi, il lavoro dello psicologo avviene in sinergia con quello dello psichiatra, e si valuterà la necessità o meno anche di una terapia farmacologica.

Gentile visitatore/visitatrice, se desidera avere maggiori informazioni o chiedere un supporto, può chiamare al 347.0716419, o cliccare su contatti. Ricevo a Ciampino, via Alessandro Guidoni, Roma, zona Castro Pretorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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